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Maschere in tessuto. Strati, traspirabilità, potere filtrante. Quale scegliere?

Giunti alla seconda ondata, quanto ne sappiamo sulle maschere non mediche, in relazione a quali criteri la comunità può adottare le migliori scelte in termini di efficienza, in un mercato che brulica di offerte, per materiale e forme?

 

 Mentre studi sull’influenza hanno fornito prove su come l’uso di una maschera medica possa prevenire la diffusione di droplet infettive da una persona infetta sintomatica (controllo della sorgente) a qualcun altro e la potenziale contaminazione dell’ambiente da queste goccioline, ad oggi sono ancora limitati gli studi sull’efficacia della mascherina relativamente all’infezione dal Covid 19.

 

Durante la prima ondata pandemica, la difficoltà di reperimento anche delle sole mascherine chirurgiche, ha costretto la comunità a fabbricare mascherine con materiale di fortuna, a scapito del potere filtrante e della traspirabilità. Ma oggi, giunti alla seconda ondata, quanto ne sappiamo sulle maschere non mediche e come facciamo a scegliere la migliore in termini di efficienza, in un mercato che brulica di offerte, per materiale e forme?


A fare il punto, due ricercatrici del Polo Universitario Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari Trento e dell’Università di Verona, che in un articolo pubblicato sulla rivista Assistenza infermieristica e ricerca, fanno il punto sulle evidenze scientifiche disponibili fino a questo momento.


Maschera non medica o di comunità. 

L'uso di maschere non mediche, realizzate con materiali come i tessuti, e/o i tessuti-non-tessuti, deve essere considerato solo per il controllo della sorgente (utilizzate dalle persone infette), in comunità e non come misura di prevenzione. Possono essere utilizzati ad-hoc per attività specifiche (ad esempio, mentre si è sui mezzi pubblici quando non è possibile il distanziamento fisico), e il loro uso dovrebbe essere sempre associato una frequente igiene delle mani ed al distanziamento fisico.

Quando si consiglia l'utilizzo della maschera non medica si dovrebbero prendere in considerazione le seguenti caratteristiche: efficienza di filtrazione, o la filtrazione, la traspirabilità, il numero e la combinazione dei materiali utilizzati, la forma, il rivestimento e la modalità di manutenzione. 

Materiale. La scelta del materiale è un primo aspetto importante in quanto la filtrazione (barriera) e la traspirabilità variano a seconda del tessuto. L'efficienza di filtrazione dipende dalla tenuta della trama, il diametro della fibra o del filo e, nel caso di materiali non tessuti, il processo di fabbricazione (spunbond, fusione soffiata, carica elettrostatica). La filtrazione dei tessuti e delle maschere di stoffa varia tra lo 0.7% e il 60%.

Dati recenti indicano che due strati di tessuto-non-tessuto spunbond, lo stesso materiale utilizzato per gli strati esterni di maschere mediche monouso, offrono un'adeguata filtrazione e traspirabilità. Maschere commerciali in tessuto di cotone sono in generale molto traspiranti ma offrono una minore filtrazione.
È preferibile non selezionare materiale elastico che può allungarsi sopra la faccia, aumentando la dimensione dei pori con minore efficienza di filtrazione. Inoltre, i materiali elastici possono degradarsi e sono sensibili ai lavaggi ad alte temperature. 

 

Numero strati. Per le maschere non mediche sono necessari almeno tre strati, a seconda del tessuto utilizzato.

I tipi di tessuto (ad esempio, miscele di nylon e poliestere al 100%) quando piegati in due strati, forniscono una efficienza di filtrazione 2-5 volte maggiore rispetto ad un singolo strato dello stesso tessuto, e l'efficienza di filtrazione aumenta di 2-7 volte se viene piegato in 4 strati.

Le maschere di soli fazzoletti di cotone dovrebbero essere di almeno 4 strati, ma hanno solo il 13% di efficienza di filtrazione. Materiali molto porosi, come la garza, anche con più strati non fornisce sufficiente filtrazione (solo il 3% di efficienza di filtrazione). È importante notare che con materiali intrecciati più fittamente, con l'aumento del numero di strati, la traspirabilità può essere ridotta. Si può effettuare un rapido controllo della traspirabilità cercando di respirare con la bocca attraverso i multi strati della mascherina.

 

Combinazione di materiali. La combinazione ideale di materiale per maschere non mediche dovrebbe includere tre strati: 

1) uno strato più interno di un materiale idrofilo (ad esempio cotone o miscele di cotone) 

2) uno strato più esterno in materiale idrofobo (ad es, polipropilene, poliestere o loro miscele) che limiti la penetrazione di contaminazione esterna verso naso e bocca di chi lo indossa 

3) uno strato centrale idrofobo di materiale sintetico non tessuto come il polipropilene o uno strato di cotone che possa migliorare la filtrazione o trattenere le goccioline. 

 

Forma della maschera. Le maschere sono a piega piatta o a forma di ornitorinco e sono progettate per adattarsi bene al naso, alle guance e al mento. È importante assicurarsi che la maschera rimanga nella corretta posizione in modo confortevole con piccoli aggiustamenti tramite elastici o cordini. 

 

Rivestimento del tessuto. Rivestire il tessuto con composti come la cera può aumentare la capacità di barriera e rendere la maschera resistente ai fluidi; tuttavia, tali rivestimenti possono inavvertitamente bloccare completamente i pori e rendere difficoltosa la respirazione. Oltre alla diminuzione della traspirabilità, l'aria non filtrata può fuoriuscire piu facilmente dai lati della maschera nell'espirazione. Il rivestimento non è quindi raccomandato. 

 

 

ISTRUIRE LA POPOLAZIONE SU SCELTA 

E MANUTENZIONE DELLA MASCHERA NON MEDICA

 

Fornire indicazioni su come selezionare una mascherina non medica: tessuti lavabili e verificare tipo di tessuto (filtrazione), numero di strati, traspirazione e aderenza al viso

– evitare materiali elastici, in quanto forniscono una minore efficienza di filtrazione e sono sensibili ai lavaggi ad alte temperature; 

– preferire i tessuti che possono sopportare temperature elevate di lavaggio (60° o più); 

– scegliere materiali o tessuti che assorbono l'acqua (idrofili) per gli strati interni, per assorbire facilmente le goccioline, combinati con un materiale sintetico esterno che non assorbe facilmente i liquidi (idrofobo);

– non devono essere condivise. 

 

Dimostrare come un indossare correttamente la mascherina

– indossare la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non toccare la parte interna;

– posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento; 

– accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna); 

– cambiare la maschera se bagnata o visibilmente sporca.

Istruire sulle modalità di gestione durante l'uso e rimozione

– se si deve spostare la mascherina manipolarla sempre utilizzando gli elastici o i legacci; 

– se durante l'uso si tocca la mascherina, si deve ripetere l'igiene delle mani; 

– non mettere la mascherina in tasca e non poggiarla su mobili o ripiani. 

– rimuovere la maschera senza toccare la parte anteriore, non toccare gli occhi o la bocca dopo la rimozione. 

– smaltire la maschera. In comunità se la persona è positiva o in quarantena obbligatoria le maschere vanno smaltite nei rifiuti indifferenziati, possibilmente inseriti in un ulteriore sacchetto, oppure inserirla in un sacchetto sigillabile dove viene conservata fino a quando non viene lavata. 

– eseguire l'igiene delle mani subito dopo la rimozione.

Istruire alla manutenzione

– lavare frequentemente e maneggiate con attenzione, in modo da non contaminare altri oggetti. controllare, se presenti sull'etichetta se è tollerato il lavaggio in acqua calda o molto calda. Lavare in acqua calda a 60°C, con sapone o detersivo per il bucato. Il polipropilene non tessuto (PP) spunbond può essere lavato ad alte temperature, fino a 125°C. Le fibre naturali possono resistere a lavaggi ad alta temperatura e stiratura. Se si tratta di materiali non tessuti (ad es. spunbond) lavare la maschera delicatamente (senza troppa frizione, stiramento o strizzatura). La combinazione di non tessuto PP-Spunbond e cotone permette di lavare a temperature elevate; le maschere fatte di queste combinazioni possono essere lavate al vapore o bollite. Dove non è disponibile acqua calda, lavare la maschera con sapone detergente a temperatura ambiente, seguito da i) ebollizione della maschera per un minuto oppure ii) immersione della maschera in cloro allo 0,1% per un minuto con risciacquo accurato con acqua a temperatura ambiente, per evitare qualsiasi residuo tossico di cloro. 

– Se gli strati di tessuto sono usurati la maschera va buttata. 

 

 

Da: L’uso delle maschere facciali:
le informazioni aggiornate dopo il Covid-19

Anna Brugnolli, Letizia Prosperi 

Polo Universitario Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari Trento, Università di Verona