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Vaccinazione Covid. Gli infermieri italiani poco attivi nel ruolo di educatori sanitari

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 28/09/2021 vai ai commenti

NursingProfessione e lavoro

A fronte di una aspettativa alta da parte dei pazienti, sul ruolo degli infermieri come educatori sanitari, in merito alla campagna vaccinale, questi ultimi non sembrano molto attivi nel ruolo di educazione alla vaccinazione.

E’ quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma.

È stato condotto uno studio trasversale, attraverso un questionario, per valutare quanti pazienti concon malattia infiammatoria intestinale (IBD) con dipendenza o resistenza agli steroidi hanno ricevuto educazione sanitaria sulle vaccinazioni da parte degli infermieri dedicati.

La terapia immunosoppressiva (immunomodulatori, antagonisti del TNF, farmaci biologici non mirati al TNF e terapie mirate a piccole molecole) è ora ampiamente utilizzata per indurre e mantenere la remissione nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) con dipendenza o resistenza agli steroidi1,2. Tuttavia, queste terapie, oltre alla malnutrizione che può complicare l'IBD3, possono indebolire il sistema immunitario e potenzialmente mettere i pazienti a maggior rischio di infezioni e complicanze infettive.

Educare i pazienti informandoli sui benefici e sui rischi delle vaccinazioni, in particolare quelli che ricevono trattamenti immunosoppressivi, rappresenta un momento importante di assistenza di qualità per gli infermieri.

Con la diffusione della pandemia di COVID-1910,11, c'è stata una crescente preoccupazione per l'impatto del virus sui pazienti con IBD e sulla loro titubanza inerente la possibilità di vaccinarsi.

Il ruolo degli infermieri, in questo contesto, rappresenta un grande momento educativo-scientifico, in cui, grazie alle loro capacità e competenze nella gestione delle IBD, saranno in grado di supportare la scelta, e risolvere dubbi e paure legate alla nuova vaccinazione contro l'infezione da COVID-19.

 

Su quattrocento questionari, 310 pazienti (77,5%) hanno risposto a tutte le domande. L'infermiere non sembra aiutare a educare i pazienti sulla vaccinazione antinfluenzale (66,1%) o pneumococcica (81,6%). I pazienti hanno molti dubbi sulla nuova vaccinazione COVID-19 (74,4%) e molti cercano informazioni (74,8%) e pensano che gli infermieri possa fornire le informazioni necessarie (70%).

In Italia, i pazienti non sembrano farsi vaccinare su consiglio degli infermieri, e infatti la vaccinazione è ancora molto bassa, soprattutto per la vaccinazione pneumococcica. In questo momento, i pazienti hanno molti dubbi e paure relativi alla nuova vaccinazione COVID-19 e forse gli infermieri, che sembrano essere ritenuti competenti dai pazienti, dovrebbero cogliere il momento per creare eventi educativi per aumentare il tasso di vaccinazione informando i pazienti nelle cliniche IBD.

In conclusione, il ruolo degli infermieri IBD non sembra avere rilevanza nell'educazione all'influenza e alle vaccinazioni pneumococciche; tuttavia, i pazienti sembrano considerare l'infermiere competente per quanto riguarda la vaccinazione contro il COVID-19.

 

Napolitano D, Privitera G, Schiavoni E, Turchini L, Amatucci V, Pugliese D, Gasbarrini A, Scaldaferri F, Armuzzi A. The educational role of IBD nurses in Italy in vaccinations: do not miss the moment for COVID-19. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2021 Sep;25(17):5542-5546. doi: 10.26355/eurrev_202109_26666. PMID: 34533804.