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Infermiere o medico: di chi è la competenza della trasfusione?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 28/04/2023

NursingProfessione e lavoro

L’emotrasfusione è definita come l’infusione di sangue come risposta a specifiche esigenze cliniche.
In passato il D.P.R. 24 agosto 1971, n. 1256 all’art. 91 recitava come: “la trasfusione del sangue e degli emoderivati deve essere eseguita sotto costante controllo del medico”. Tradizionalmente si considerava dunque l’emotrasfusione come un atto di stretta pertinenza medica che doveva essere prescritta ed effettuata dal medico, con l’assistenza dell’infermiere. 

La nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati (legge legge 219 del 2005) ha decretato che l’esecuzione dell’emotrasfusione, come il governo delle successive reazioni, sono atto sanitario che, in relazione alle esigenze organizzative, assistenziali e cliniche, può essere posta in essere indifferentemente sia dal medico che dall’infermiere.

L’atto decisione della trasfusione è prerogativa medica, essendo primarie ed esclusive responsabilità del medico la diagnosi e la prescrizione.

Diverso è il discorso che riguarda gli altri passaggi della trasfusione di sangue; in questo senso l’esecuzione di una trasfusione di sangue è applicazione di prescrizione diagnostica-terapeutica, che l’infermiere (ex DM 739/1994) è tenuto a garantire. Controlli, somministrazione, documentazione, verifiche, parametrazione ecc, sono infatti conoscenze proprie degli studi della laurea in infermieristica.

 

Emocomponenti da trasfondere

  • Sangue intero.
  • Emazie concentrate
  • Concentrati piastrinici
  • Emocomponenti leucodepleti
  • Emocomponenti irradiati
  • Plasma fresco congelato
  • Plasma inattivato

 

 

Processo trasfusionale

 

Il processo trasfusionale, che deve necessariamente partire con un consenso informato da parte del paziente, prevede fasi ben precise durante le quali medico e infermiere operano in concertazione:

  • firma del paziente sul consenso informato;
  • prelievo del campione di sangue per l’esecuzione dei test pre-trasfusionali (l’infermiere responsabile del prelievo deve apporre, accanto a tutti i dati del paziente e all’orario di avvenuto prelievo, la propria firma)
  • richiesta degli emocomponenti
  • accettazione, registrazione, esecuzione dei test ed erogazione emocomponenti da parte della struttura trasfusionale
  • ricezione e doppio controllo (infermiere responsabile e medico) di corrispondenza dati identificativi, compatibilità e integrità di ogni singola sacca di emocomponenti
  • trasfusione al paziente

 

Assistenza infermieristica durante la trasfusione

L’infermiere deve:

  • accertare la presenza della prescrizione medica per la trasfusione
  • accertare la presenza della firma del paziente sul consenso informato
  • consultare la documentazione clinica e quella infermieristica per controllare i valori di laboratorio pertinenti e per verificare eventuali precedenti trasfusioni subite dal paziente (in relazione all’eventualità di pregresse reazioni trasfusionali)
  • procedere all’identificazione del paziente (controllare il braccialetto identificativo e, se possibile, porre simultaneamente la domanda diretta al paziente stesso) e accertare la corrispondenza fra i dati reali del paziente, quelli indicati sull’etichetta della sacca da trasfondere e quelli sul modulo di trasfusione
  • accertare l’integrità della sacca da trasfondere, la data di scadenza e le caratteristiche apprezzabili degli emocomponenti (per individuare eventuali coaguli, colori e/o torbidezza anomali)
  • accertare che il materiale sia a temperatura ambiente al momento dell’effettiva infusione
  • spiegare all’assistito quali sono gli effetti collaterali possibili della manovra (brividi, prurito, lombalgia, cefalea, nausea, vomito, tachicardia, tachipnea) e spiegare l’importanza di riferirli in maniera tempestiva qualora si presentino
  • controllare nuovamente, al letto del paziente e insieme al medico, la corrispondenza fra i dati del paziente e quelli indicati sulla sacca da trasfondere, documentando la verifica sul modulo di registrazione della trasfusione tramite firma di entrambi i professionisti
  • misurare e tenere monitorati prima, durante e dopo la trasfusione, registrandoli sulla documentazione infermieristica, i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e caratteristiche del respiro, temperatura corporea)
  • conoscere la velocità di somministrazione standard (15-20 gtt al minuto per i primi 10-15 minuti, poi fino a 40-60 gtt al minuto)
  • assicurare la presenza del medico per il monitoraggio del paziente almeno nei primi dieci minuti dall’inizio dell’infusione