Iscriviti alla newsletter

Infermieri costretti a guidare le auto mediche: il NurSind insorge contro l’Asl Napoli 1

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 15/07/2025

CampaniaNurSind dal territorio

Scelte unilaterali, nessun confronto e gravi rischi per operatori e cittadini: il NurSind chiede lo stop immediato alla riorganizzazione del 118 e l’apertura di un tavolo tecnico urgente.

Infermieri-autisti nel 118? Il NurSind dice no: “Decisione grave e pericolosa per tutti”

Il NurSind, insieme alle sigle Cisl FP e Nursing Up, è sceso con fermezza in campo contro la nuova organizzazione del servizio 118 dell’Asl Napoli 1. Al centro della protesta sindacale, la disposizione – firmata il 9 luglio dal responsabile del 118 Giuseppe Galano – che prevede l’impiego di auto mediche con a bordo solo l’infermiere, costretto non solo a intervenire in emergenza, ma anche a condurre il mezzo, in totale assenza di un autista soccorritore.

“Una decisione unilaterale gravissima”, tuona il NurSind, che da tempo rivendica una sanità pubblica organizzata, sicura e rispettosa delle professionalità coinvolte. “Non è possibile – aggiunge il dirigente sindacale Lello Pavone – che a Napoli si giochi sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini con una riorganizzazione imposta, senza alcuna concertazione, senza alcuna tutela”.

La misura, secondo quanto dichiarato da Galano, deriverebbe dalla cronica carenza di medici, non risolta neppure dai concorsi e dagli avvisi pubblici. Ma per il NurSind e le altre sigle sindacali, il problema non può e non deve tradursi in un danno ulteriore per gli infermieri e per la cittadinanza.

“Medici che non ci sono, infermieri che fanno gli autisti, autisti che fanno gli infermieri: così non si va avanti. È una follia organizzativa, che scarica tutto sugli infermieri”, ha denunciato il NurSind.

Demansionamento, carichi di responsabilità improprie, rischio clinico e legale: sono questi i principali motivi alla base della dura presa di posizione. Il sindacato sottolinea come l’infermiere sia un professionista sanitario, non un autista soccorritore, e guidare un’auto medica non rientra tra le sue competenze né è supportato da adeguata formazione, idoneità psicofisica o copertura assicurativa.

Inoltre, le stesse automediche che dovrebbero essere utilizzate – si legge nella denuncia sindacale – sarebbero mezzi inadeguati: Fiat Panda prive di dispositivi di emergenza, senza attrezzature standard, ben lontane da quanto previsto per un vero mezzo di soccorso avanzato.

Il NurSind chiede l’apertura immediata di un tavolo tecnico e sindacale, per discutere seriamente una riforma del sistema 118 che non si trasformi nell’ennesimo atto di abbandono della sanità pubblica. In caso contrario, il sindacato è pronto a rivolgersi alla Procura della Repubblica, all’Ispettorato del Lavoro, all’Ordine professionale e a tutti gli enti preposti alla sicurezza.

Non possiamo essere complici di scelte che mettono a rischio la vita stessa dei cittadini. Ribadiamo che la carenza di medici si può contrastare con l’impiego di due infermieri per ambulanza, debitamente formati e incentivati. Ma no a decisioni unilaterali e disorganizzazione cronica”.

Il NurSind lancia quindi un messaggio forte e chiaro: la sicurezza e la dignità degli operatori sanitari non sono negoziabili, e ogni riforma del sistema dell’emergenza-urgenza deve nascere dal confronto, dal rispetto delle competenze e da investimenti strutturali seri.