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Infermieri sotto stress? Perché sono sottovalutati

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 25/12/2015

Articolo 49 e DemansionamentoEditorialiNursing

Un nuovo studio sugli infermieri, mostra che alti livelli di stress sono sperimentati dal sentirsi sottovalutati, più che dalle richieste dei compiti reali che svolgono.

Lo stress e il burnout colpiscono maggiormente gli infermieri che nel loro lavoro non si sentono apprezzati. Questo secondo una ricerca condotta dall’Università di Aberdeen, (una delle 5 università più antiche del Regno Unito, fondata nel 1495), che lo ha pubblicato sulla rivista Annals of Behavioural Medicine.

La ricerca dal titolo: Stressors, Appraisal of Stressors, Experienced Stress and Cardiac Response: A Real-Time, Real-Life Investigation of Work Stress in Nurses (traduzione: I fattori di stress, valutazione dei fattori di stress, in relazione alla risposta cardiaca e da come tali esperienze sono vissute: Un’indagine sullo stress lavoro-correlato degli infermieri, in tempo reale e durante il reale svolgimento dell’assistenza. ); ha lo scopo di esaminare gli effetti fisiologici e psicologici di stress tra gli infermieri in tempo reale, durante l’attività lavorativa.

Lo studio ha monitorato aspetti fisiologici e psicologici dello stress in 100 infermieri di un grande ospedale nel nord est della Scozia. Sono stati registrati determinati parametri psicologici e fisiologici come ad esempio la frequenza e l’attività cardiaca, che sono stati misurati in continuo, su due turni di lavoro; mentre ogni 90 minuti, contestualmente, erano annotate, le tipologie di lavoro che si stavano svolgendo.

I dati hanno dimostrato che l’attività di assistenza e cura dei pazienti, così come le comunicazioni/relazioni con gli altri operatori sanitari e colleghi, non hanno influenzato in maniera significativa i livelli di stress percepito; mentre secondo gli autori della ricerca, lo stress si evidenziava, con un forte impatto, in relazione alle modalità con cui gli stessi percepivano che il loro lavoro era giudicato.

 Gli infermieri che credevano di avere un maggiore controllo sul proprio lavoro e si sentivano stimati, erano meno propensi a provare stress o stanchezza.

I livelli di stress complessivi sono aumentati, invece, quando il lavoro è stato impegnativo, ciò nonostante, gli infermieri hanno affermato che questa percezione era ridotta se potevano realizzare in autonomia e responsabilità, la loro attività e se avvertivano di essere apprezzati.

Il professor Derek Johnston co-autore dello studio della Facoltà di psicologia commenta: "Questi risultati suggeriscono interventi che potrebbero essere efficaci nel ridurre sia gli aspetti fisiologici che psicologici di stress, senza dover cambiare compiti di lavoro…..Il Nursing è inevitabilmente impegnativo e gli effetti della domanda dal punto di vista fisiologico corrispondono ad un aumento della frequenza cardiaca, che nel corso del tempo, potrebbe incidere sulla loro salute a lungo termine..... Abbiamo scoperto che questi effetti nocivi di stress, sono ridotti se l'infermiere sente di avere il controllo del proprio lavoro e che la sua attività è apprezzata….” E conclude :…..” Questa è la prima volta che qualcuno ha ampiamente misurato gli effetti dello stress degli infermieri per tutta la durata del turno di lavoro, mentre erano occupati nella cura  dei pazienti nei reparti ospedalieri. Quindi, questi risultati possono rivelarsi molto utili nel considerare come fornire un ambiente di lavoro favorevole e sano per gli infermieri….L'infermieristica è per sua natura un lavoro gravoso, ma forse in futuro si dovrebbero prendere in considerazione modalità,  per aumentare il controllo che gli infermieri hanno  del proprio lavoro e considerare come si sentono ricompensati, in modo da poter ridurre al minimo lo stress."

Gli infermieri,  professionisti che lavorano a favore della salute dei cittadini, conoscono molto bene questa problematica e lo studio rivela ciò che noi viviamo giornalmente,  non solo nel nostro animo e psiche, con un senso di svilimento e demotivazione, ma sopratutto, con gli effetti deleteri sulla nostra salute.

La nostra campagna *#StopDemansionamento UNO SCATTO D'ORGOGLIO INFERMIERISTICO, vuole porre l’accento su come una cattiva gestione del lavoro in sanità, che tende a svalorizzare la nostra professione, va a incidere direttamente negativamente sullo stesso sistema salute. Gli operatori sanitari, soffrono e si ammalano di questa situazione e di conseguenza, ipotizzo (…e credo di essere molto vicina alla realtà…), un infermiere stressato…non può svolgere al meglio il suo mandato professionale. E' una spirale funesta, l'infermiere percepisce di svolgere con modalità inadeguate il suo lavoro, senza averne il diretto controllo, si stressa...e così via! Ora è tempo d'interrompere questo sistema iniquo di organizzazione della cura e assistenza.

Noi siamo i responsabili dell'assistenza, ciò non significa che dobbiamo assolvere ad ogni compito, dal pulire,  trasportare, immagazzinare,  ripristinare, ecc... Questi compiti, *(vedi foto QUI), sono definiti  in altri ambiti logistica, non assistenza! Certamente sono compiti fondamentali e necessari,  correlati all'assistenza, ma non ci competono.

Noi infermieri, dobbiamo pensare e realizzare un progetto di assistenza per ogni paziente, gestire e monitorare in tutta la sua attuazione gli interventi di nostra pertinenza e supervisionare quelli attribuiti ad altri ruoli e figure professionali, coordinare e collaborare con gli altri operatori sanitari e tecnici coinvolti, modificare e intervenire prontamente con le misure e strumenti più appropriati in caso di problemi e sopratutto garantire esiti, risultati positivi per il paziente..... Noi esigiamo solo di svolgere il nostro lavoro, combatteremo per questo, perché siamo convinti che questo è nel prioritario interesse della collettività!

 

Fonti:

Documento di ricerca

Sicurezza del paziente e qualità. Un manuale EBN per l'infermiere

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