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Infermieri “Prigionieri”. Vincono il concorso di mobilità al Sant’Andrea di Roma, ma le aziende non danno il nulla osta

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 10/06/2019 vai ai commenti

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Infermieri “Prigionieri” delle Asl; la storia si ripete nuovamente, complice la carenza di organico ed essendo ancora vigente ancora l’articolo 4 della legge 114 del 2014, in virtù del quale le Asl congelano il trasferimento dei vincitori di mobilità, negando loro il nulla osta, in attesa di reperire personale a tempo indeterminato.

Stavolta è il caso del bando di mobilità del Sant‘Andrea di Roma: con Decreto del Commissario Ad acta n.  U00068 del 22/02/2019, la Regione Lazio aveva ampliato i posti di mobilità da 3 a ben 283.

Una mobilità attesa da tanti infermieri, che si sono battuti per anni per rientrare a casa, ancora una volta si sono trovati a fare i conti con il “nulla osta”, e con una legge che il Ministero della Pubblica amministrazione non cancella, vanificando così ogni procedura di mobilità.

 Le aziende che molto contavano sulla mobilità per colmare le gravi carenze di organico, si appellano adesso alla Regione Lazio, per non vanificare gli sforzi profusi per la procedura e di consentire ai soggetti vincitori di prendere quanto prima servizio presso l’Azienda ospedaliera Sant’Andrea.

La stessa ha trasmesso alla Regione l’elenco delle aziende che non hanno mostrato la dovuta collaborazione.

Nel frattempo, conclusasi le prova scritta del maxi- concorso, dei 20.434 infermieri, in 12.604 il 18 luglio si appresteranno ad affrontare la prova orale.