Infermieri costretti a dare il vitto ed a mansioni oss. NurSind denuncia
Il NurSind La Spezia denuncia la grave carenza di organico nel reparto di ortopedia, che comporta il demansionamento degli infermieri ed il rischio di una non adeguata assistenza ai pazienti
La spezia. Il reparto di Ortopedia in sovraffollamento. Ieri erano presenti 24 pazienti politraumatizzati su 24 posti letto regolamentari e altri appoggiati tra il reparto di ginecologia e chirurgia.
NurSind lancia l’allarme per la carenza di personale che comporta l’attivazione impropria della pronta disponibilitaÌ€ degli infermieri, utilizzata a supporto dei reparti in cui vi sono i pazienti appoggiati in attesa del loro reintegro nel reparto di appartenenza e per il disagio causato dalle disposizioni della dirigenza spezzina che in applicazione a quanto richiesto dalla Regione Liguria (A.Li.Sa) a causa del covid-19, non permetterebbe piuÌ€ l’ingresso ai parenti nei reparti durante l’orario del pasto.
«Gli assistiti cosiÌ€, devono essere seguiti dal personale infermieristico sempre ridotto all’osso e costretto a stabilire necessariamente delle prioritaÌ€, come appunto la somministrazione del vitto precedentemente affidata solo in parte agli infermieri e che ora risulta a loro completo carico costringendoli a lasciare indietro altre attivitaÌ€ fondamentali, come trasfusioni, terapia, recupero dei pazienti dalla sala chirurgica, ricoveri ecc. che aumentano il carico di lavoro per il turno successivo e rischiano soprattutto di aumentare il margine di errore assistenziale», è la denuncia di Assunta Chiocca, segretario territoriale NurSind La Spezia.
Ogni turno sono operativi due infermieri (solo al mattino 3), un Oss (Operatore sociosanitario) al mattino ed uno al pomeriggio con supporto aggiuntivo di poche ore dalle 7:30 alle 9:30 e dalle 13:30 alle 14.
“Durante il turno notturno invece solo due infermieri: un assurdo se si considera che l’assistenza infermieristica eÌ€ identica al mattino quanto la notte”, sottolinea Chiocca.
I familiari dei ricoverati hanno rimarcato che «i disagi sono molti, sia per gli operatori costretti a turni che diventano insostenibili, sia per i malati che rischiano di non poter nemmeno mangiare un pasto caldo: come possono 4 unitaÌ€ di personale somministrare contemporaneamente il pasto a tutti i pazienti non autosufficienti, allettati o per motivi strettamente legati alla patologia o per altri correlati all’etaÌ€?».
in considerazione di quanto riportato e avendo visionato la disposizione aziendale che al contrario – consente l’accesso ai visitatori esclusivamente nei casi in cui, previa valutazione delle peculiaritaÌ€ della struttura diretta e di ogni singola situazione, non sia possibile agire altrimenti (disabili,minori),
Nursind si chiede come mai l’unitaÌ€ operativa complessa di Ortopedia e Traumatologia, diretta da Alberto Sancin che accoglie in primis pazienti con varie disabilitaÌ€, abbia completamente precluso l’accesso ai parenti senza mirata valutazione.
Al momento, dunque, tutto rimane in carico al personale infermieristico ed OSS, e sebbene i vertici Asl comprendano i disagi dei pazienti e plaudano all’abnegazione del personale chiedendo loro ulteriori sforzi, nessuno in amministrazione, ravvede la necessitaÌ€ di reintroduzioni di organici.
“Torniamo ancora una volta a sottolineare la carenza di organico infermieristico nel reparto di Ortopedia e Traumatologia, denunciata anche in sede di conciliazione in Prefettura: se avessimo piuÌ€ personale gli assistiti godrebbero di una piuÌ€ degna qualitaÌ€ assistenziale a prescindere da qualsivoglia disposizione che giunga dall’alto”, conclude la sindacalista.