Bologna: sanità penitenziaria in affanno, il Nursind denuncia l’inerzia della gestione Ausl
Bologna, 23 giugno 2025. Alla Casa Circondariale di Bologna mancano infermieri, e la situazione è diventata insostenibile. A denunciarlo è il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind, che punta il dito contro l’Ausl: “Serve una strategia chiara, non si può continuare a improvvisare”.
Secondo quanto riportato dalla segreteria territoriale e regionale del sindacato, guidata da Antonella Rodigliano, le carenze di personale sono ormai strutturali e rischiano di esplodere con l’arrivo dell’estate e la copertura dei turni per le ferie. “Abbiamo presentato proposte concrete, ma continuiamo a non ricevere risposte adeguate”, spiega.
Nel mirino anche l’ipotesi – definita “inaccettabile” – di sostituire gli infermieri con operatori socio-sanitari o tecnici della riabilitazione psichiatrica. “Una scorciatoia pericolosa – denuncia il Nursind – che compromette la qualità dell’assistenza e svilisce la nostra professione. L’infermiere ha competenze uniche, non intercambiabili.”
Il sindacato sottolinea inoltre come questa proposta sia stata “messa sul tavolo senza alcun vero confronto con le rappresentanze sindacali”. I professionisti chiedono chiarezza: “È fondamentale comprendere nel dettaglio quali attività verrebbero assegnate a questi profili, con quali modalità operative e – soprattutto – con quali competenze si ritiene possano assumersi un ruolo così delicato.”
“Nel pieno di una crisi strutturale – si legge nella nota – servono assunzioni stabili, investimenti reali e un riconoscimento del ruolo dell’infermiere. Non possiamo accettare soluzioni al ribasso che mettono a rischio la salute di pazienti e operatori.”
“Vogliamo risposte e segnali concreti - conclude la segretaria Rodigliano – a partire dalle richieste già formalmente avanzate. È il momento delle scelte non delle scorciatoie”.