Nicholas Green. Vent’anni dopo
Reginald Green, padre di Nicholas Green, giorno 01 Febbraio alle ore 16, sarà a Gela, in provincia di Caltanissetta, nell’auditorium del Liceo Classico “Eschilo”, per un convegno dal titolo, “La Donazione: atto d’amore e fatto culturale”. Gela incontra Reginald il papà di Nicholas.
Reginald Green ha dichiarato in una recente intervista; <<non passa un momento in cui il pensiero non vada al mio piccolo Nicholas, e le mie lacrime non smettono di correre>>, <<ma tutti questi anni che sono trascorsi, non sono stati soltanto dolore, sono stati anche immensa gioia nel vedere e conoscere quelle persone che Nicholas ha salvato con il gesto d’amore della donazione. “L’Effetto Nicholas” – il libro che racconta la storia della morte di Nicholas – cambiò radicalmente la cultura della donazione in italia, all’epoca poco sensibile in tematica donazione di organi. >>.
All’evento sarà presente il Management Aziendale dell’A.S.P. di Caltanissetta e del P.O. di Gela, il Dott. Lucio Antona Responsabile dell’U.O. di Rianimazione e Coordinatore Provinciale per le Donazioni degli Organi, il Prof. Gioacchino Pellitteri Dirigente Scolastico del Liceo Classico Eschilo, il Prof. Salvatore Benfante Picogna dell’associazione Maestri Cattolici italiani, il Sindaco Domenico Messinese e le associazioni AIDO ed ADMO, nella persona di Giacomo Giurato.
Abbiamo chiesto al Coordinatore A.S.P. per le Donazioni degli Organi, Dott. Lucio Antona, di spiegarci l’importanza dell’evento dove è prevista appunto la presenza di Reginald Green.
Questo è un evento molto importante per la città di Gela, perché avremo la testimonianza di Reginald Green, papà di Nicholas, vittima di un delitto all’età di sette anni mentre era diretto in Sicilia, con i genitori Reginald e Margaret e la sorellina Eleanor, di 4 anni.
Ricoverato al centro neurochirurgico del Policlinico di Messina, Nicholas morì qualche giorno dopo.
Alla sua morte, i genitori autorizzarono il prelievo e la donazione degli organi e dei tessuti: ne beneficiarono sette italiani, di cui quattro adolescenti e un adulto, mentre altri due riceventi riacquistarono la vista grazie al trapianto delle cornee.
I sette riceventi degli organi di Nicholas, erano persone come tante altre che avevano bisogno di un trapianto.
“Una madre che non aveva mai visto chiaramente volto del suo bambino”.
“Un paziente diabetico che era stato più volte in coma”.
“Un ragazzo di 15 anni, in attesa di un cuore”.
“Uno sportivo, la cui vista si era gradualmente degradata.
“Due bambini agganciati a macchine per la dialisi, diverse ore alla settimana.
“Ed una ragazza 19 anni, che la notte in cui Nicholas è stato ucciso, era in coma.
L'evento fece molto scalpore perché all'epoca la donazione degli organi non era una prassi comune in Italia, e questo gesto contribuì a far aumentare gli episodi di donazione d'organi in tutto il Paese.
L’effetto Nicholas rappresentò allora una vera e propria svolta culturale in un’Italia ancora poco sensibile al tema della donazione di organi.
La struttura che lei coordina, si trova al sud della Sicilia, in un territorio martoriato da mille vicissitudini, sia sociali che politiche, come risponde la popolazione alla cultura della donazione?
La Popolazione risponde ed ha risposto in maniera eccellente alla Donazione. Basti pensare che la nostra struttura e tra le prime in Sicilia in ordine di Donazione di Organi.
Ma il plauso oltre che alla popolazione va anche al personale Infermieristico che opera nel reparto di Rianimazione, dove svolgo il ruolo di Responsabile di Struttura.
Infermieri di Rianimazione con altissima professionalità e competenza, in grado di gestire le fasi di un evento delicatissimo e complicato quale è la Donazione ed il successivo Prelievo di Organi, che avviene in Sala Operatoria. L’Infermiere nel processo della donazione è rilevante, poiché spesso è la figura che riesce a stringere un rapporto privilegiato con il paziente e i suoi familiari.
In conclusione, pensa che si possa fare qualcosa in più per incrementare le Donazioni degli Organi.
Noi giornalmente promuoviamo la cultura, sia all’interno delle strutture sanitarie, sia presso altre istituzioni, attraverso la formazione per gli operatori sanitari e l’informazione nelle strutture scolastiche, prova ne sia l’evento di giorno 01 Febbraio.
Anche Papa Giovanni Paolo II° si espresse in maniera positiva per la Donazione: “una decisione di grande valore etico la decisione di offrire, senza ricompensa, una parte del proprio corpo, per la salute ed il benessere di un’altra persone, nobile gesto che si configura come un autentico atto d’amore”.
Per quanto riguarda invece l'atto formale della dichiarazione di volontà, basta recarsi in una qualsiasi U.O. di Rianimazione e compilare il modulo apposito, oppure nei centri comunali abilitati, al rinnovo della carta d'identita, ed ancota tramite testamento olografo.