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Il caso disciplinare del “diritto al riposo”. Nel botta e risposta tra NurSind Ancona e l’AO Universitaria di Torrette interviene anche ANAAO Marche

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 04/02/2017 vai ai commenti

Contenuti InterprofessionaliMarche

il caso esplode presso l’A.O.Universitaria di Ancona (Torrette), quando un suo dipendente infermiere riceve il 26/01/2017 una raccomandata dalla stessa azienda, con all’oggetto: Contestazione di addebiti. Si tratta dell’avvio formale di un contezioso disciplinare nei confronti del collega…. “Dalla documentazione…risulta una inosservanza della disposizione di servizio in tema di orario di lavoro e di condotta non conforme a principi di correttezza verso superiori…”. Il collega nel leggere i fatti contestati, si è sentito molto amareggiato, dalle sue stesse parole:”….non nego di sentirmi umiliato come dipendente e infermiere. Non posso credere che l’azienda parli di condotta scorretta, proprio a me  che non ho fatto da circa 6 – 8 anni neanche un giorno di malattia, assenza…”.

Il collega si rivolge al suo sindacato Nursind segreteria di Ancona che nel sostenere i diritti e la dignità del lavoratore,  descrive tutta la vicenda in una lettera inviata a quotidianosanita.it./Può essere sanzionato il diritto al riposo? e al Direttore generale dell’AO Torrette Michele Caporossi. Il segretario Giuseppino Conti del sindacato Nursind di ancona illustra i fatti.

Il collega 60 enne prossimo alla pensione è infermiere presso il Blocco Operatorio dell’AO Universitaria di Ancona, il giorno 05/01/2017 alle ore 8,00 circa, scrive in consegna che non si sarebbe presentato in servizio per il turno pomeridiano. Il collega è stanco e crede di aver diritto al riposo, il giorno 04/01 ha prestato servizio nel turno mattutino dalle ore 7,30 alle ore 14, mentre dalle ore 19,45  era in pronta disponibilità ed è stato richiamato in servizio per una urgenza operatoria, dalle mezzanotte alle 8 del mattino. In totale ha accumulato quasi 16 ore di nelle 24 ore e sente di non riuscire a garantire il servizio  alle ore 13 dopo nemmeno 5 ore di stacco

Il segretario Giuseppino Conti, nella  disamina dell’accaduto, chiarisce che le condizioni lavorative del collega non corrispondono alle disposizioni di legge e contrattuali, il collega ha lavorato oltre il limite massimo giornaliero consentito di 12ore e 50 minuti, inoltre il turno pomeridiano disposto dall’azienda avrebbe contravvenuto alle normative UE e italiane che richiamano il diritto al riposo  delle 11 ore giornaliere.

In conclusione Conti richiama ad una valutazione della tutela della salute dei cittadini di cui ogni professionista in modo personale è giuridicamente ed eticamente garante e responsabile, ponendo le domande:… I pazienti e i loro familiari vengono informati del fatto che nelle equipe di sala operatoria dei turni pomeridiani di tutta Italia, sono in servizio persone che, spesso, non hanno dormito la notte? E’ giusto che l’azienda sottoponga a procedimento disciplinare persone che meriterebbero un encomio? Quale politica del personale perseguono?

La risposta  di Michele Caporossi Direttore Generale AOU “Ospedali Riuniti” di Ancona e Antonello Maraldo Direttore Amministrativo AOU “Ospedali Riuniti” di Ancona, non si fa attendere e il giorno seguente è pubblicata su:quotidianosanita.it/Diritto al riposo. L’AOU di Ancona risponde alla denuncia del Nursind. La tesi dell’Azienda è tesa a motivare la contestazione disciplinare in base all’applicazione delle normative vigenti sul rispetto delle 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e la correlata problematica con il regime della pronta disponibilità…” La vaexata quaestio è dunque se la “reperibilità”, che è fatta salva dalla normativa italiana ma non da quella europea, possa determinare una interruzione o una sospensione del turno di riposo; la differenza tra i due regimi giuridici consiste nel fatto che l’interruzione fa ri-decorrere ex novo le undici ore di riposo, la sospensione cumula il periodo precedente con quello successivo….”.

I Dirigenti sottolineano l’indispensabile programmazione della turnistica del lavoro comprensiva del regime delle reperibilità per il personale sanitario assegnato al blocco operatorio e la difficoltà di predisporre turni che assolvano le 11 ore consecutive di riposo , perché “….il numero di personale necessario determinerebbe politiche assunzionali totalmente incompatibili con i limiti giuridici ed economici cui soggiace il SSR.”.

Quindi per l’AO Torrette, l’addebito disciplinare è conseguente al mancato assolvimento della  disposizione della turnistica di servizio …”a cui tutti debbono soggiacere…”.

Oggi a sostegno e in solidarietà del collega infermiere sottoposto a contenzioso disciplinare, si schiera l’ ANAAO ASSOMED Segreteria Regionale Marche, il Dott. Oriano Mercante scrive a quotidianosanita.it/Sanzionato dopo 14 ore di lavoro. Anaao solidale con Nursind, mostrando stupore per l’irragionevole ostinazione dell’AO Universitaria di Ancona al contrapporre la forza al dialogo….” Qui è evidente la mancanza del buon senso: come si può sanzionare una persona che ha lavorato 14 ore nella giornata, che non ha goduto del riposo previsto dalla normativa per il ristoro delle energie-psicofisiche, e che per di più ti avverte con congruo anticipo che non è in grado di riprendere servizio, in modo da permettere altri efficaci provvedimenti organizzativi? Come si può parlare di “assenza ingiustificata” quando le motivazioni dell’assenza sono esplicitate e ragionevolissime?...”.

Osserva che nella sua esperienza, troppo spesso il personale infermieristico e OSS subisce la protervia di una certa parte Dirigenziale …..”in modo particolare infermieri ed OSS, siano considerate delle specie di “bestie da soma”, solo da frustare per ottenere il massimo profitto…L’unica cosa che taluni Dirigenti conoscono sono i doveri, non loro, ma dei loro sottoposti, e ciò che viene veramente attuato sono, non le politiche di supporto, ma i provvedimenti repressivi. Medici e infermieri vivono in un continuo stato di emergenza e di allarme, tra reperibilità, guardie e carenza di personale, che non giova alla loro salute psico-fisica ….”

Mercante manifestando il suo pieno sostegno al NurSind sulla specifica vicenda, auspica altresì che tutte le componenti sindacali della Dirigenza Medica e Sanitaria e del Comparto facciano fronte comune su 2 importanti tematiche che riguardano:

1.     Politiche a supporto della maternità a cominciare dagli asili nido aziendali (probabilmente siamo l’unica regione in Italia che non ne ha nemmeno uno);
2.     Politiche per i lavoratori anziani in sanità: ricordo che si definisce “lavoratore che invecchia” quello sopra i 45 anni, e “lavoratore anziano” quello sopra i 55 anni, per cui andrebbero progressivamente ridotti, o perlomeno consentiti solo su base volontaria, i turni notturni e comunque quelli a più alto impegno psico-fisico.

 

Fonte

http://www.quotidianosanita.it/marche