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Esecizio abusivo della Professione Infermieristica. NurSind Udine invia esposto in Procura

Il NurSind ha presentato l'esposto sia alla Procura della Repubblica di Udine sia  all’ANAC (autorità nazionale anticorruzione).

"Chiediamo una verifica urgente sull’esercizio della professione medica e infermieristica - denuncia Afrim Caslli Segretario Territoriale NurSind Udine - da parte dei volontari soccorritori della Croce rossa italiana Palmanova che operano nei locali della Soc di Pronto soccorso presso l’ospedale di Jalmicco dei soccorritori della Cri".

A sollevare il problema alcune settimane fa era stato lo stesso sindacato, che chiedeva ai vertici dell’Aas 2 Bassa friulana Isontina di chiarire la situazione venutasi a creare nell’area di emergenza in seguito alla presenza dei volontari.

"Siamo venuti a conoscenza che i volontari della Cri nei turni prestati sulle ambulanze convenzionate con il sistema di emergenza territoriale che stazionano al Pronto soccorso dell’ospedale nei tempi in cui non sono impiegati nell’emergenza territoriale svolgono procedure atte a coadiuvare i professionisti e, spesso, a sostituirli" - scrive il segretario Afrim Caslli nella denuncia.

Fra le attività che, secondo il NurSind, i volontari si troverebbero a svolgere c’è l’esecuzione di elettrocardiogrammi, la preparazione e la somministrazione di farmaci, l’ossigenoterapia, quando non l’accoglimento del paziente in triage cui verrebbero anche rilevati i parametri vitali (glicemia, pressione arteriosa o frequenza cardiaca) in attesa di un medico o un infermiere.

Pur apprezzando il lavoro dei volontari, il NurSind chiede che venga verificato se le convenzioni prevedano la presenza attiva di tali figure all’interno del Pronto soccorso o se le loro attività si debbano limitare al soccorso territoriale.

Viene inoltre sollecitata una verifica sull’eventuale conflitto di interesse generata dai ruoli simultanei rivestiti da figure che ricoprono incarichi sia nell’ente privato che nella struttura pubblica.

"La situazione in Azienda è molto grave per la mancanza di infermieri e figure di supporto – afferma Caslli – di questo deve occuparsi il direttore generale. Qualora non sappia in che condizioni stanno lavorando gli operatori sanitari è meglio che faccia un giro nei reparti".

 

Fonte: Messaggero Veneto