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Diario Sanitario del Viaggiatore, Australia e Oceania

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 20/04/2023

Professione e lavoroStudi e analisi

È finalmente arrivata la primavera e con lei la voglia di uscire e godere delle meraviglie che ci circondano. C’è chi programma le ferie estive con l’agognata prospettiva del riposo dopo mesi di turni e rientri, chi progetta viaggi più impegnativi e avventurosi, alla scoperta di sconosciuti angoli di mondo. Se siete tra questi ultimi questa è la rubrica giusta per voi! In questo diario del viaggiatore andremo ad analizzare alcune delle zone del globo per cui è necessaria una preparazione sanitaria prima di indossare lo zaino e partire alla volta della scoperta. Molte vaccinazioni sono obbligatorie, altre consigliate, ma ci sono anche parecchie indicazioni su comportamenti e precauzioni da adottare in base alle patologie endemiche di ogni territorio. Ecco quali mete andremo ad analizzare:

 

1 Nord Africa e Africa centrale

2 Sud Africa

3 America

4 Asia

5 Australia e Oceania

 

Australia e Oceania

Il continente Oceania comprende l’Australia e tutti i paesi composti da isole e arcipelaghi che si estendono soprattutto a est. Una moltitudine di stati e di possibili meravigliosi tipi di vacanze, avventurose immersioni nell’Outback australiano, naturalistiche passeggiate nei grandi parchi pieni di straordinari animali che solo qui potrete trovare, ferventi realtà metropolitane o meravigliose spiagge sperdute nel blu.

Per visitare l’ Australia non è obbligatoria nessuna vaccinazione né raccomandata. Il certificato di vaccinazione contro la Febbre Gialla è richiesto solo a chi entra in Australia dopo esser stato, almeno un giorno, in una nazione a rischio per la febbre gialla. La misura precauzionale è non più valida, invece, se il viaggio in Australia avviene dopo una settimana dall’ultimo pernottamento nel paese a rischio.

Anche le restrizioni in materia di Covid-19 sono diminuite, non è più richiesta la presentazione di una certificazione che attesti il completamento del ciclo vaccinale, per entrare nel territorio australiano. I viaggiatori internazionali non vaccinati non hanno più bisogno di una esenzione per entrare nel territorio. Non è più necessario compilare la dichiarazione online (DPD) precedentemente predisposta. Non è più obbligatorio la presentazione di un PCR negativo o di un test antigenico e, a partire dall'11 marzo,  anche per i viaggiatori provenienti dalla Cina, Hong Kong o Macao.

Si consiglia, sempre e comunque, un’attenta verifica con la propria Compagnia Aerea, perché, a seconda del Paese o dei Paesi di transito, potrebbero essere comunque richiesti dei test/certificazioni. E’ bene sapere che ogni stato e territorio in Australia ha i propri requisiti, che potrebbero includere test COVID-19 dopo l'arrivo in Australia o requisiti di vaccinazione per visitare determinati luoghi. Si invita, pertanto, a voler prestare particolare attenzione ai comunicati delle Autorità federali e statali, che potrebbero reintrodurre le restrizioni anche con breve preavviso.

Nel maggio 2022, sono stati segnalati casi di “vaiolo delle scimmie”, in numero molto contenuto. Nel Paese, la malattia non è endemica. I casi sono all’attenzione dell’OMS per approfondimenti. Il vaiolo delle scimmie è, di norma, una malattia con decorso benigno, tuttavia potrebbe risultare in sintomi più gravi in caso di pazienti immunodepressi o altre categorie a rischio. L’assistenza sanitaria è di ottimo livello nelle aree urbane. Nelle aree rurali e in quelle più remote, invece, vi è scarsità di personale sanitario e le strutture ospedaliere sono poco affidabili. Si ricorda, inoltre, che tra l’Italia e l’Australia esiste un accordo in materia di assistenza sanitaria che consente ai turisti italiani di beneficiare della assistenza sanitaria di base garantita ai cittadini australiani dal sistema pubblico del “Medicare”, per un periodo non superiore ai 180 giorni dall’ingresso nel Paese.

Se la vostra destinazione è invece la Nuova Zelanda è importante sapere che, a partire dal 23 gennaio 2022, le autorità neozelandesi hanno dichiarato lo stato di allerta rosso, dopo la scoperta di un focolaio di infezione comunitaria della variante omicron nella regione di Nelson nell'Isola Sud del Paese. Con lo stato di allerta rosso la maggior parte delle attività economiche e sociali restano aperte, ma con obbligo di uso di mascherina all'interno, distanziamento sociale, limiti numerici per il settore dell’ospitalità e per gli eventi (con un massimo di 100 persone). I passaporti vaccinali sono obbligatori per l'accesso a tutti i luoghi pubblici, eccetto che per i servizi essenziali. Il sistema sanitario è di buon livello nelle aree urbane. Nelle aree rurali il livello delle strutture sanitarie è inferiore, anche per la carenza di personale specializzato. L’accesso a diagnosi e cure per gli stranieri è particolarmente oneroso. Soltanto le prestazioni erogate in conseguenza di incidenti sono coperte da un fondo di compensazione pubblico (ACC). Per ulteriori informazioni, visitare la seguente pagina web:  https://www.acc.co.nz/im-injured/injuries-we-cover/visiting-new-zealand/ .

Sono maggiori le raccomandazioni per i viaggi nei i tanti arcipelaghi che compongono il continente. Ad esempio nelle Isole Salomone sono presenti malattie infettive come tifo, epatite A e B e morbillo, dal 28 dicembre 2019, per entrare nelle Isole Salomon è necessario mostrare un certificato di vaccinazione contro il morbillo se si proviene (compreso il transito) da Australia, Nuova Zelanda, Samoa americane, Samoa, Figi, Tonga e Filippine. La vaccinazione deve essere effettuata almeno 15 giorni prima dell'arrivo nelle Isole Salomone.


Il rischio di contrarre febbre dengue è  alto. Al momento i casi di ricoveri ospedaliero sono elevati con forti conseguenze per la salute. Si raccomanda pertanto a coloro che dovessero recarsi nel Paese di adottare le misure preventive del caso. A tal riguardo, si prega di consultare l'approfondimento "Salute in viaggio  - Malattie del viaggiatore". La vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatoria per i viaggiatori provenienti da Paesi dove la febbre gialla è a rischio trasmissione.

La Papua Nuova Guinea è un’altra meta per chi desidera un viaggio esotico. Le condizioni igienico sanitarie sono decisamente più scarse, alcune malattie infettive sono frequenti ed endemiche nel paese, come il colera, che continua ad essere presente su tutto il territorio, la dissenteria, il tifo, la tubercolosi e l'epatite A e B.  Si segnala, inoltre, che a partire dal 2014 vi è stato un ritorno diffuso del morbillo.
Si raccomanda pertanto, a coloro che dovessero recarsi nel Paese, di adottare misure preventive del caso (far bollire l’acqua, potabile o bere acqua in bottiglia, evitare il consumo di alimenti crudi e frutta non sbucciata, disinfettare spesso le mani), consultando il proprio medico di fiducia o la ASL di riferimento per consigli ed indicazioni. Sono presenti inoltre numerose malattie tropicali trasmesse dagli insetti: dengue, malaria, encefalite giapponese, elefantiasi. Sono stati riscontrati nel Paese sporadici casi di zika virus, malattia virale trasmessa dalla zanzara “aedes aegypti”, responsabile anche della dengue e della chikunguya. Si consiglia l’uso di repellenti per insetti e alloggi con zanzariere. L’AIDS e altre malattie sessualmente trasmissibili sono molto diffuse, vanno sempre adottate le misure di prevenzione del caso.

Per tutte le altre destinazioni ricordatevi sempre di consultare il sito governativo “viaggiare sicuri.it